1000 Soluzioni - 13 settembre 2019
Scritto da Tristan Lebleu 3 min lettura
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Il 10 settembre 2019 Apple ha tenuto la sua conferenza annuale, svelando una nuova serie di dispositivi, come l'iPhone 11, un nuovo iPad o l'ultimo Apple Watch. Come ogni volta che l'azienda di Cupertino fa annunci di questo tipo, i groupie del marchio fanno ore di coda davanti agli Apple Store per sostituire i loro "vecchi" dispositivi con quelli nuovi.
Nel 2018 sono stati venduti circa 1,56 miliardi di smartphone in tutto il mondo. Ma la mania per i nuovi gadget ha un costo. Lo smaltimento dei rifiuti elettronici, noti anche come Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) o e-waste, sta diventando un importante problema ambientale e sanitario. I rifiuti elettronici sono già il flusso di rifiuti in più rapida crescita a livello mondiale e il lancio di dispositivi compatibili con il 5G potrebbe peggiorare la situazione.
Una volta gettati via, i rifiuti elettronici sono dannosi sia per l'uomo che per l'ambiente. L'elettronica è composta da molti materiali diversi: il rame, per i cavi e i circuiti stampati; il piombo e lo stagno per la saldatura dei componenti elettronici; l'oro per i contatti per prevenire l'ossidazione; il silicio per i semiconduttori (circuiti integrati, transistor); il tantalio per i condensatori elettrolitici o il litio utilizzato nelle batterie ricaricabili. Alcuni di questi sono inquinanti altamente tossici. I rifiuti elettronici contengono 5 dei 6 inquinanti più pericolosi al mondo elencati da Green Cross International.
Nei Paesi in via di sviluppo, dove mancano infrastrutture per lo smaltimento e la gestione dei rifiuti, i lavoratori informali rompono i RAEE o li bruciano all'aria aperta, avvelenando se stessi e l'ambiente circostante.
WEEECAM è un progetto lanciato dalla ONG francese Solidarité Technologique per affrontare il problema dei rifiuti elettronici in Camerun, sostenendo al contempo lo sviluppo economico delle popolazioni locali. Il progetto si articola in 4 componenti:
"Concretamente, raccogliamo le attrezzature e, quando è possibile, le ripariamo per venderle. E quando questo non è possibile, le smontiamo separando tutti i materiali per poterli riciclare correttamente", ha detto Boris de Fautereau, rappresentante di Solidarité technologique in Camerun, in una recente intervista.
Se da un lato contribuisce a proteggere l'ambiente, evitando la dispersione di sostanze inquinanti come i composti tossici pericolosi per lo strato di ozono e il riscaldamento globale, dall'altro WEEECAM crea un'opportunità economica per le comunità locali. Alla sua completa maturazione, il progetto mira a fornire 157 posti di lavoro a tempo pieno.
Industrializzando il processo di trattamento dei rifiuti, l'obiettivo di WEEECAM è passare da 50 tonnellate di rifiuti trattati all'anno a 5000. Poiché ogni tonnellata di RAEE trattata genera 350 euro di entrate e fa risparmiare circa 27,5 CO2eq, il progetto potrebbe avere un importante impatto economico e ambientale, motivo per cui è stato premiato con il Solar Impulse Efficient Solution Label.
Scritto da Tristan Lebleu su 13 settembre 2019